A Zeeland, Michigan, esiste una di quelle tipiche stradine delle piccole cittadine su cui si affacciano le tipiche case delle piccole cittadine – tetti in scandole, imposte dipinte, pareti in doghe – alla fine della quale si arriva a qualcosa di completamente diverso. A prima vista si potrebbe pensare a un errore o a una casa mancante. Avvicinandosi ancora di più si osserva un gruppo di basse e piccole costruzioni a tetto piano che dalla strada si inoltrano nei boschi circostanti. È la casa che, nel 1952, Charles and Ray Eames progettarono per il loro amico e collega Max De Pree, uno dei tre figli del fondatore di Herman Miller, D. J. De Pree, per sua moglie Esther e per i loro quattro figli. Come l'uomo che l'aveva commissionata, la casa è modesta, accessibile, appropriata, calda e assolutamente unica.
Max De Pree contribuì a fare di Herman Miller un leader della filosofia della gestione e del design incentrato sull'individuo. Ultimo De Pree a ricoprire la carica di CEO, Max codificò i valori dell'azienda in una serie di libri sulla leadership, che in tutto il mondo hanno venduto più di un milione di copie, tradotti in oltre 20 lingue. Egli verrà ricordato con affetto come colui che concepì concetti come “leadership di servizio”e “capitalismo inclusivo”, che sono diventati profondamente radicati nella nostra cultura. Nel 1970, Max iniziò una presentazione poetica per uno stabilimento Herman Miller nel Regno Unito scrivendo: “Il nostro scopo è portare un contributo al paesaggio dell'estetica e del valore umano”. Anche se poteva avere in mente solo un edificio, il contributo che apportò nel corso della sua vita è andato ben oltre.
“Max fu semplicemente un meraviglioso e completo essere umano. Verso la fine della sua vita avemmo modo di fare varie chiacchierate, che ci unirono e comunicarono l'impegno della sua famiglia nei confronti di Herman Miller. Mi ha insegnato molte cose: ad ascoltare, a fare domande, e soprattutto il debito che tutti i leader hanno verso le persone che guidano.”
—Brian Walker, CEO, Herman Miller
“Conoscevo Max da 50 anni. Era la persona dai principi più fermi che abbia mai incontrato: severo e allo stesso tempo gentile e premuroso. Un modello di saggezza, cordialità e spiritualità. Era un grande insegnante e fu il mio mentore nei primi anni della mia vita professionale. Uso ancora le schede per appunti con i bordi arrotondati che mi diede per aiutarmi a organizzarmi. E, cosa più importante, grazie alla frequentazione di Max ho imparato che etica e business sono compatibili.”
“Non ho visto spesso Max in tutti questi anni, ma ogni volta che andavo a trovare lui ed Esther era come se non ci fossimo mai separati da molto tempo. Questa immediata intimità, il grande sorriso di Max quando entravo nella stanza, è purtroppo qualcosa che non proverò mai più.”
—Rolf Fehlbaum, Presidente Emerito, Vitra
“Max aveva un modo efficace e originale di descrivere e apprezzare tutte le cose importanti che non riusciamo a vedere: il potenziale umano, lo spirito aziendale e perfino l'amore. La sua eredità va ben oltre l'azienda che ha guidato e mancherà a tutti noi che facciamo parte della comunità chiamata Herman Miller, che continueremo a usufruire ogni giorno dei doni che lui e la sua famiglia ci hanno fatto. Ancora per molto tempo sorriderò delle sue battute e mi meraviglierò per le sue intuizioni.”
—Clark Malcolm, Autore, Editor e Amico, Herman Miller
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