Macchine per sedersi

Una breve storia della progettazione contro il mal di schiena

Scritto da: Diana Budds

Foto per gentile concessione degli archivi Herman Miller

Data di pubblicazione: 7 ottobre 2024

A black and white composition photo of eight different people sitting in the Aeron Chair in varying postures.

Immagini promozionali provenienti dalla brochure della seduta Aeron, 1994

Se stai leggendo questo articolo, è molto probabile che tu sia seduto. Soffermati su come ti senti. Stai curvando la schiena? Il sedile ti dà fastidio? Pensi che sarà comoda la sedia dopo un'ora? E dopo due ore?

An archival studio photo of a red Ergon Chair from the back, with a silver mannequin sitting slouched in the chair.

Seduta Ergon "operativa" con manichino, 1976

An archival color photo of a black woman sitting in a bright blue Ergon work chair at a cubicle.

Seduta Ergon da segreteria, 1976

Nel corso della storia le sedie hanno avuto molteplici finalità: dai troni per trasmettere potere alle sedie a dondolo per calmare fino alle poltrone per rilassarsi. Solo di recente, però, le sedie sono state create per supportare la corretta postura del corpo da seduti. L'ergonomia, una disciplina scientifica che si occupa di ottimizzare la modalità di interazione degli esseri umani con oggetti, ambienti e sistemi, ha portato alla realizzazione di sedie che assomigliano sempre più a dispositivi ad alte prestazioni, potenziate con supporti sagomati, tessuti tecnici e numerose manopole. Come si è arrivati esattamente a questo punto?

I principi ergonomici esistono da millenni, ma l'ergonomia, ovvero le "leggi del lavoro", ha fatto la sua comparsa durante la rivoluzione industriale. Le aziende cercavano modi per aumentare la produttività, così gli ingegneri si misero al lavoro esaminando come diversi strumenti o processi potessero migliorare l'efficienza. Nel frattempo, la postura divenne un'ossessione morale e medica. I medici elaborarono teorie sulla postura ottimale da seduti e progettarono mobili che aiutassero le persone ad assumere la posizione "corretta", che coincideva con lo stare seduti dritti e immobili. Come scrissero David Yosifon e Peter N. Sterns in una storia della postura pubblicata sull'American Historical Review, queste idee riflettevano meglio l'etichetta del ceto medio piuttosto che fatti accertati. Tuttavia, le sedute di quell'epoca anticipavano alcuni degli elementi che oggi ritroviamo nelle sedie ergonomiche, ad esempio i supporti lombari, i sedili girevoli e le ruote.

A close-up archival black and white photo of a man sitting in an ergonomic measuring device pulled up to a dinner table.

Dispositivo di misurazione ergonomico della seduta Eames ripreso per Discovery, il programma della televisione pubblica del San Francisco Museum of Modern Art, 1952.

Ma fu solo a metà del XX secolo che l'ergonomia divenne una professione e una disciplina scientifica. La tempistica coincise con il rapido sviluppo di sofisticati macchinari e tecnologie durante la Seconda Guerra Mondiale. Gli ingegneri compresero che il design avrebbero dovuto tenere conto di "fattori umani", come la psicologia e la fisiologia. Un caso significativo riguarda il bombardiere B-17, i cui piloti si schiantarono con una frequenza maggiore rispetto ad altri aerei. Uno psicologo dell'aeronautica militare si accorse che il problema fu causato dal fatto che i diversi comandi di atterraggio avevano un aspetto troppo simile tra loro: un caso di "errore di progettazione". Dopo che le manopole furono riprogettate, il tasso di incidenti diminuì.
 

La maggior parte di noi non piloterà mai un aereo da caccia, ma il design ergonomico lo troviamo ovunque: un pelaverdure con un'impugnatura comoda, delle forbici che si adattano al palmo della mano o una seduta da ufficio accostabile alla scrivania.

A black-pen sketch on white that shows a person sitting in a work chair for ankle-tilt pivot and several rough drawings of people for body-type ranges.

Schizzo che illustra l'inclinazione della caviglia e il range in base al tipo di fisionomia (Bill Stumpf, 1990).

Il design ergonomico si è diffuso grazie a Henry Dreyfuss, il progettista industriale del termostato rotondo della Honeywell. Nel suo libro rivoluzionario del 1955 Designing for People, Dreyfuss spiegò che il suo compito era quello di rendere gli esseri umani e i loro ambienti più compatibili. A tal fine, si consultava spesso con medici ed esperti del settore sanitario per i suoi progetti. Pubblicò anche manuali di riferimento che prescrivevano le misure ideali di oggetti e ambienti basate sulle dimensioni medie di uomini e donne, ampiamente adottate nel settore del design.

Con il progredire della ricerca medica e dell'imaging, anche il design ergonomico divenne sempre più avanzato. Verso la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70, i medici acquisirono una comprensione più approfondita della biomeccanica e dell'anatomia della colonna vertebrale. Svilupparono anche metodi di valutazione del comfort che facevano riferimento a dati oggettivi, come la pressione del disco lombare e l'attività muscolare, anziché a opinioni personali. Il designer Bill Stumpf cominciò ad appassionarsi su cosa tutto ciò avrebbe potuto significare per l'arredamento da ufficio. Trascorse 10 anni studiando gli effetti della posizione seduta sul corpo umano, dalla stanchezza alle capacità cognitive, fino al mal di schiena. Stumpf sosteneva che la creatività poteva essere migliorata se un disagio fisico non avesse interrotto la concentrazione di una persona e se una cattiva postura non avesse ostacolato la circolazione del sangue.

A black-pen sketch of a patent figure drawing of the Aeron Chair from the side, featuring the chair's tilt range as Figure 10.
A black-pen sketch of a patent figure drawing of the Aeron Chair at a tilted front view, featuring the chair's tilt range as Figure 1.

Disegni figurativi per i brevetti depositati per la seduta Aeron nel giugno 1992, con gli inventori indicati come William Stumpf, Rodney C. Schoenfelder, Donald Chadwick e Carolyn Keller.

Questa ricerca portò Stumpf a sviluppare i suoi principi di comfort in 10 punti, che ritroviamo nella seduta Ergon. Lanciata nel 1976 da Herman Miller, la seduta era dotata di un sedile in schiuma sagomata e modellata, che sosteneva la regione lombare e sacrale della colonna vertebrale, di un meccanismo tilt e di un sedile, uno schienale e dei braccioli regolabili in altezza. Come scrisse Stumpf nel 1975, un'idea fondamentale della seduta Ergon era quella di soddisfare "esigenze posturali" e "capricci posturali", pertanto la pubblicità correlata sottolineava tutti i modi in cui una persona poteva sedersi su di essa. Una campagna mostrava foto in time-lapse di un uomo d'affari seduto alla sua scrivania durante una giornata lavorativa, mentre rispondeva al telefono, mentre si appoggiava allo schienale in profonda riflessione tenendo le gambe incrociate e mentre sollevava la coscia sul bracciolo mentre leggeva un report.

A composite of twelve images of the Aeron Chair in black, in varying ranges and views.

Immagini promozionali della seduta Aeron

Uno dei dilemmi più ricorrenti nell'arredamento ergonomico è che, pur essendo prodotti in serie, non esistono due corporature uguali.

Nel progettare la seduta Ergon, Stumpf non pose al centro la corporatura media, il che rappresenta una netta differenza tra il suo approccio e lo standard del settore del design avanzato di Dreyfuss. Questa strategia influenzò anche il suo prodotto successivo di grande popolarità: la seduta Aeron, lanciata nel 1994. Progettata in collaborazione con Don Chadwick, la Aeron presentava, al posto del rivestimento in schiuma, un tessuto tecnico elastico e traspirante che distribuiva uniformemente il supporto ed eliminava i punti di pressione. Originariamente, i due svilupparono questa idea durante la produzione del prototipo di una poltrona reclinabile pensata per gli anziani. Le sospensioni in tessuto rivoluzionarono il settore e ora la maggior parte dei brand di arredamento, dai più grandi ai più piccoli, integrano questa tecnologia nelle sedute da lavoro.

Le sedie ergonomiche sono ormai elementi fondamentali dell'ufficio e su di esse si può stare seduti per ore. Per certi versi sono diventate fin troppo comode. I medici avvertono che "stare seduti è il nuovo fumo", a causa del legame tra stili di vita sedentari e aumento del rischio di cancro, diabete e malattie cardiache. Far fronte a tali condizioni va oltre l'ambito di ciò che il design può fare, anche se sul mercato stanno arrivando nuovi prodotti che ci spingono a muoverci, come le sedie sit-stand e i sedili volutamente scomodi in modo da non poterci stare seduti troppo a lungo. Nel 1979, Peter Opsvik, il progettista della sedia inginocchiatoio Variable, scrisse che "la postura migliore è quella successiva", intendendo che è una buona idea continuare a muoversi. In definitiva, il modo più sano di sedersi è alzarsi e camminare.